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Intervista a...



Andrea Torricini è nato a Firenze il 6 luglio 1976, dove tuttora risiede. Ha un figlio, Marco, e oltre all’attività agonistica in campo nazionale ed internazionale, svolge l’attività di tecnico federale.
Capitano della squadra nazionale maschile, nella quale milita sin dal 1992, ha conquistato nel 2008 il titolo di Campione Italiano Assoluto.Andrea, siamo all’inizio della stagione agonistica 2010/2011. Come ti sei preparato in vista dei numerosi impegni che ti si prospetteranno?E' stata un'estate abbastanza dura, anche se sono riuscito a prepararmi bene... Da fine luglio a metà agosto niente preparazione "classica"... Ho fatto una preparazione alla "Rocky" lavorando nella mia palestra come imbianchino, muratore e carpentiere facendo dei lavori che servivano!!! Da meta' agosto in poi mi sono preparato fisicamente da solo sfruttando le esperienze acquisite negli ultimi anni (un grazie a tutti quelli che mi hanno seguito ed aiutato!) e devo dire che sono contento, adesso mi manca solo un po' di velocità... Poi dal 22 al 29 agosto sono stato in vacanza a Riccione con mio figlio Marco e ne ho approfittato per fare qualche sfida con Rocca... Dai primi di settembre mi alleno un paio di volte la settimana con Chris Small e cerco di organizzarmi per fare qualche partita e allenamento con Berrett, Bertocchi, Visonà e la Manetta... Gli impegni di questa stagione sono molti, comunque prima di tutto il nuovo incarico da tecnico federale, da incastrare insieme agli Open in Italia e a qualche PSA, visto che qualcosa di buono la stagione scorsa l' ho fatto...A proposito di tornei PSA… Nella scorsa stagione ti abbiamo visto partecipare con continuità al circuito mondiale, dove sei riuscito a raggiungere la 152° posizione. Anche in questa stagione ti vedremo impegnato in campo internazionale?Sicuramente! Come dicevo prima, il circuito PSA è comunque (e purtroppo!) l'ultimo dei miei impegni per importanza, ma di sicuro riuscirò a partecipare a parecchi tornei, si tratta solo di pianificare bene il calendario. Mi piacerebbe entrare nei primi 100-110 giocatori in classifica a fine stagione 2011, so che è un obiettivo un po' ambizioso ma credo di potercela fare... Diciamo che se mi sento bene fisicamente me la posso giocare con molti avversari molto piu' in alto di me, ma il problema è che ci sono 50 giocatori giovani ed agguerriti dietro di me che mi vogliono “fare fuori”, sportivamente parlando !!! Staremo a vedere...Passiamo alla Squadra Nazionale maschile, di cui sei Capitano. Ad Aix en Provence, nell’ultimo Campionato Europeo, avete conquistato la 5° posizione, miglior risultato di sempre nella storia dello squash italiano. Quali sono gli obiettivi della squadra azzurra per i prossimi europei?Prima di tutto devo fare i complimenti a tutta la squadra, allo staff tecnico ed i dirigenti federali che ci hanno seguito. Ognuno ha fatto il massimo per raggiungere quel quinto posto eccezionale. Sicuramente sarà difficile sia ripetersi che migliorarsi... Comunque per un altro paio d' anni la Squadra Nazionale potrà giocare sugli stessi livelli del Mondiale 2009 e degli Europei 2010, quindi credo potranno arrivare solo dei bei piazzamenti... Poi staremo a vedere, lo squash ad alti livelli è uno sport molto duro dai 30-32 anni in poi. Per i prossimi Europei se devo azzardare un piazzamento... direi quarto posto... per salire sul podio ci vuole anche il "fattore C"... Ma non è impossibile riuscire a salire sul terzo gradino.Lo squash rappresenta una parte importante della tua vita. Raccontaci un po’ come hai iniziato e quali sono i consigli che dai ad i giovani che si avvicinano al nostro sport?Direi proprio di si... è una parte grossa e importante della mia vita! Gioco a squash da Febbraio '88 soprattutto grazie a un inverno rigido che non mi permetteva di fare molta attività sportiva all' aperto (ma anche grazie a due genitori molto sportivi!), e da allora sono passati 22 anni e mezzo! Di consigli da dare ce ne sono tanti... in generale vedo che i ragazzini non hanno molta voglia di fare sport quando arrivano alle superiori, ma preferiscono stare al bar a "fare i grandi" con la birra e la sigaretta in mano. Il "consiglio" è di avere dei genitori con validi principi, meglio se sportivi, altrimenti non si riesce a trasmettere ai figli la passione per qualsiasi tipo di sport. Da quest'anno, lavorando per la FIGS, starò ancor di più a contatto coi giovani e la mia parte la farò, come del resto ho sempre cercato di fare.
Lo squash ha il vantaggio di essere molto divertente, raramente si smette di giocare… ma possono entrare in gioco anche fattori come la vicinanza agli impianti di gioco, e, se si parla di bambini, avere a disposizione i nonni che li possono accompagnare, come faceva il mio quando non avevo ancora il motorino per spostarmi autonomamente!Ringraziamo Andrea Torricini per la disponibilità e la simpatia.